E’ arrivata in questi giorni all’esame della Commissione Affari Costituzionali la mia proposta di legge sullo ius soli. Un provvedimento che ritengo importantissimo e che potrebbe, se approvato, portarci verso una concezione più moderna del diritto di cittadinanza. La pdl, che viene esaminata in questi giorni assieme ad altre, riguarda in particolare una modifica della legge 5 febbraio 1992, numero 91.
La proposta prevede che si consideri come condizione per il riconoscimento della cittadinanza al minore un periodo di residenza nel nostro Paese, successivo alla nascita. La cittadinanza verrebbe dunque riconosciuta ai minori nati in Italia che vi abbiano poi initerrottamente risieduto, qualora questa sia per loro richiesta, a partire dal quinto anno di età, da uno dei genitori legalmente residente nel nostro territorio. In tal caso, è fatta salva la facoltà del soggetto, entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, di rinunciare, se in possesso di un’altra cittadinanza, a quella italiana.
Il secondo caso affrontato nella proposta di legge è quello dei minori nati o arrivati in italia nei primi anni di vita, per i quali i genitori non hanno voluto o potuto chiedere la cittadinanza., riconoscendo loro il diritto ad acquistarla su propria richiesta al compimento della maggiore età. La legge attualmente in vigore prevede tale possibilità solo per gli stranieri nati in Italia. Noi riteniamo corretto estendere questa possibilità a chi sia entrato in Italia entro il quinto anno di età. Inoltre la proposta prevede che possa diventare cittadino italiano lo straniero residente legalmente in Italia, che abbia frequentato regolarmente per almeno 8 anni istituti di formazione professionale o di istruzione in Italia e che abbia assolto gli obblighi di istruzione previsti dalla riforma Fioroni fissati all’età di 16 anni, con 10 di istruzione.
Infine questa proposta incide sui casi in cui la cittadinanza a minori, figli di stranieri, da lungo tempo residenti e con progetti di permanenza e di integrazione potrebbe essere trasferita per effetto della concessione della cittadinanza stessa a uno dei genitori.
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